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La raccolta delle olive è sempre stato un evento estremamente importante nella vita in campagna: l'’olivo, infatti, cresce su terreni asciutti e brulli, non richiede molta manutenzione e l’'olio che ne deriva è un ottimo nutriente, altamente energetico, che può essere conservato a lungo in luogo fresco e buio. Basti pensare che un grammo di olio contiene ben 9 calorie. La raccolta delle olive si effettua nel mese di Novembre, posizionando grandi teli di raccolta al di sotto della pianta e successivamente staccando le olive dall’albero manualmente o con l’ausilio di macchine apposite. Le olive così raccolte vengono poi private delle eventuali foglie rimaste e dei residui di terra rimasti intrappolati nel telo di raccolta e sistemate in apposite cassette. Una volta terminata la raccolta o quando si raggiunge una quantità sufficiente di olive, queste vengono quanto prima portate al frantoio. Da decenni ormai le nostre olive vengono macinate presso un antico frantoio che utilizza ancora la vecchia tecnica della spremitura a freddo: le olive vengono sistemate a terra e successivamente spinte in un foro nel pavimento, al di sotto del quale si trova una macina (gramolatrice). 
olive-distese_(Large)

Così le olive vengono triturare finemente, nocciolo compreso, ottenendo una pasta di olive che viene quindi sistemata su appositi dischi chiamati fiscole.
olivemacinate_(Large) 














                                                                                                                                                  


Queste vengono impilate l’'una sull’'altra su di un carrello, che viene quindi sistemato in una pressa: questa, mediante un sistema idraulico a pistone, solleva il carrello comprimendo la pasta di olive dalla quale inizia a fuoriuscire un liquido composto da acqua di vegetazione ed olio. La pressa è in grado di sottoporre la pasta a pressioni estremamente elevate, pari a 600 Kg/cm2: per avere un’idea della pressione esercitata provate ad immaginare di sostenere tutto il peso di una piccola utilitaria concentrandolo sull’unghia del vostro dito mignolo…non poco, vero?

pressasistemata_(Large)
















                                                   


Anticamente l’olio veniva separato dal liquido di vegetazione lasciandolo decantare per un giorno intero sfruttando il diverso peso specifico: dopo alcune ore, infatti, l’olio galleggerà al di sopra del liquido.
Oggigiorno viene utilizzato lo stesso principio mediante l’ausilio di una centrifuga, in grado di velocizzare il processo sottoponendo il liquido ad una forza di gravità molto superiore e velocizzando la separazione: la centrifuga attualmente utilizzata riesce a raggiungere 9.000 giri/minuto. centrifuga_(Large)rubinetto



















Il liquido fuoriuscito viene raccolto in una vasca al di sotto della pressa, quindi pompato in un contenitore in acciaio posto al di sopra della centrifuga: da lì esso viene lasciato scendere nella centrifuga, parte provenendo dalla parte bassa del contenitore, parte dalla parte alta utilizzando un galleggiante. 


Dalla centrifuga uscirà da una parte l’olio e dall’altra il liquido di vegetazione. L’olio così prodotto viene poi sistemato in contenitori di acciaio così da impedire alla luce di penetrare ed evitare in tal modo il processo di irrancidimento. olio_in_acciaio_(Large)

Da 100 Kg di olive vengono prodotti 12-20 Kg di olio: tale variabilità dipende dalla varietà di olivo, dall’epoca di raccolta (prima avviene, maggiore è il contenuto in acqua delle olive), dall’esposizione solare (gli olivi esposti a sud avranno in irraggiamento maggiore che diminuirà la percentuale di acqua).

La pasta di olive residua, chiamata sansa, contiene ancora una piccola quantità di olio, pari a circa 4 Kg ogni 100 Kg: esso può essere estratto chimicamente presso i sansifici, facendo passare esano nella sansa che scioglierà l’olio separandolo dalla sansa stessa. Tale olio viene aggiunto ad olio di oliva e commercializzato con il nome di "olio di sansa e di oliva". Il residuo, chiamato sansa esausta, può essere impiegato per il riscaldamento in apposite caldaie.

Il frantoio viene costantemente mantenuto pulito, riscaldato ad una temperatura tale da favorire la fuoriuscita dell’olio ed è assolutamente proibito introdurre sostanze volatili che possono essere catturate dall’olio conferendogli così un odore o un sapore sgradevole. Chi fuma ad esempio, lo fa a debita distanza!

Guarda i video di alcuni passaggi appena descritti!

Riempitura fiscole



Sistemazione in pressa


Centrifuga in funzione


Pulizia fiscole



 

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